Vorrei ma non posso
Da settimane non faccio altro che pensare di mandare tutto a quel paese. Non so più cosa cazzo voglio dalla vita, e a quarant'anni suonati dovrei avere le idee chiare, no? Invece sono qui che fantastico di mollare il lavoro, di partire per chissà dove, di ricominciare da zero come se fosse possibile.
L'altro giorno ho persino compilato il form per un reality. Sì, lo so, patetico. Ma in quel momento mi sembrava l'idea più sensata del mondo. Almeno lì dentro non devi fingere di avere tutto sotto controllo.
Il punto è che le certezze che credevo di avere si sono rivelate una gran bella bugia. Il matrimonio che doveva essere per sempre, la carriera che doveva darmi soddisfazioni, i progetti a lungo termine. Tutto crollato. O forse non è mai esistito davvero.
Quello che mi fa più rabbia è che me ne sto accorgendo solo ora. Tutti questi anni a reprimere ogni impulso, ogni desiderio che non fosse "appropriato" per la mia età, per il mio ruolo. Ho messo a tacere quella parte di me che voleva sperimentare, che aveva voglia di rischiare. L'ho fatto per cosa? Per apparire responsabile? Per non deludere nessuno?
Mi manca tutto di quella che ero. Mi manca la curiosità senza secondi fini, la voglia di buttarmi a capofitto nelle cose senza calcolare prima tutti i pro e i contro. Mi manca perfino la capacità di innamorarmi delle piccole cose, di stupirmi per una canzone sentita per caso alla radio.
Adesso sono diventata una di quelle donne che fanno tutto bene ma non provano più niente. Che hanno la casa perfetta, l'agenda organizzata, le risposte pronte per ogni occasione. Una rottura di scatole, ecco cosa sono diventata.
E poi capita qualcosa. Non so bene cosa, ma qualcosa ti scuote. Ti ricorda che sotto questa patina di perfezione c'è ancora qualcuno che vale la pena salvare. Anche se dovesse significare rovinare tutto quello che hai costruito finora.
Per la prima volta da non so quanto tempo, non mi sto chiedendo "e se poi va male?". Me ne frego di come va. Voglio solo sentirmi viva di nuovo, anche se dovesse durare cinque minuti.
Il bello è che non devo aspettare che cambino gli altri o che si allineino i pianeti. Posso iniziare domani mattina a essere chi voglio davvero essere. Posso scegliere di fregarmene del giudizio altrui, di seguire l'istinto anche quando mi porta in direzioni che non capisco.
Non so dove mi porterà tutto questo. Probabilmente da nessuna parte. Ma almeno sarò io a deciderlo, per una volta.